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Nuove stelle da gas primordiale

Le prove di una nascita stellare al’interno di una nube di gas primordiale ha fornito agli astronomi importanti informazioni sui meccanismi di formazione delle galassie. La nube, nota come Anello del Leone, sembra mancare di materia oscura e di elementi pesanti, due caratteristiche delle galassie osservate attualmente. 13348591

L’insolita scoperta è stata resa possibile dalle osservazioni della sonda Galaxy Evolution Explorer (GALEX) della NASA sensibile alla radiazione ultravioletta emessa dalle stelle in formazione.

“Questi risultati testimoniano l’incredibile potenzialità dell’osservazione ultravioletta nello spazio” ha spiegato Mark Seibert dei Carnegie Observatories, che ha partecipato alla ricerca insieme con i colleghi della Johns Hopkins University.

L’Anello del Leone, scoperto nel 1983 dai radioastronomi, è una nube di idrogeno ed elio gassosi che orbita intorno a due galassie nella costellazione del Leone. La nube è praticamente invisibile nello spettro ottico della radiazione elettromagnetica e fin dalla sua scoperta gli astronomi sono andati alla ricerca al suo interno, senza successo, di stelle in formazione. Il lancio nel 2003 della sonda GALEX, dotata di rivelatori UV ultra-sensibili, ha reso possibile l’esplorazione di nuove lunghezze d’onda e la rivelazione di emissioni ultraviolette provenienti dalle regioni di formazione stellare, che sono interpretate come segni della presenza di piccole galassie note come galassie nane.

Precedenti misurazioni delle masse e delle velocità delle nubi d’idrogeno all’interno dell’anello del Leone avevano suggerito la mancanza di una significativa componente di materia oscura, un aspetto che distingue questi nuovi siti di formazione stellare da altre galassie nane note. Poiché secondo gli attuali modelli cosmologici le galassie si formano in associazione con un massiccio alone di materia oscura, ciò suggerisce che le nuove galassie si formarono attraverso un ben definito processo che non è ancora stato compreso. Considerate le immense dimensioni dell’anello del Leone è improbabile che il gas osservato sia stato riciclato o estratto dalle galassie centrali. Invece, è possibile che sia rimasto intatto fin dall’origine dell’universo.

Se fosse effettivamente così, le galassie di recente formazione potrebbero essere costituite quasi esclusivamente da idrogeno puro e da elio e mancare degli elementi più pesanti (i “metalli” nella terminologia astronomica). L’anello del Leone e le galassie nane di recente formazione scoperte nello spettro ultravioletto perciò forniscono un’opportunità di vedere in che modo la formazione stellare si è svolta nelle prime fasi dell’universo primordiale.

Il nuovo tipo di galassie nane potrebbe essere stato comune nell’universo primordiale quando le nubi di gas primordiale erano più abbondanti. La scoperta apre la strada all’ipotesi di un processo di formazione dei gas primordiali non arricchiti di elementi pesanti.

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